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Redazione
Il mondo digitale è in costante evoluzione, e con esso anche le minacce che lo accompagnano. È qui che entrano in gioco due potenti alleati: la cybersecurity e l'intelligenza artificiale. Ma in quali casi può essere utile questa combinazione? Esistono già strumenti capaci di integrare sicurezza digitale e intelligenza artificiale? La risposta è affermativa poiché da aprile, in Italia, Microsoft Security Copilot ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’IA generativa.
Questa declinazione di Microsoft Copilot promette di rivoluzionare il modo in cui le aziende affronteranno le minacce digitali, offrendo una soluzione avanzata che sfrutta le capacità predittive e di apprendimento automatico dell’intelligenza artificiale per anticipare e contrastare gli attacchi informatici in tempo reale. Tuttavia, come ci tiene a sottolineare anche Microsoft nella sua documentazione, lo strumento è progettato per integrare, non sostituire, il lavoro di chi si occupa di Cybersecurity.
Se da un lato le tecnologie legate all’IA aprono un nuovo livello di vulnerabilità in tema di sicurezza informatica, esse rappresentano anche un importante alleato per CISO e Responsabili della Security. Questo apparente paradosso sottolinea l'importanza di comprendere appieno il potenziale e i limiti dell'IA, strutturando correttamente delle strategie di adoption.
Le soluzioni basate sull'IA offrono una serie di vantaggi, tra cui la capacità di rilevare e rispondere in tempo reale agli attacchi, l'analisi predittiva delle potenziali vulnerabilità e la personalizzazione delle strategie di sicurezza. Inoltre, l'IA consente una gestione più efficiente dei flussi di dati, facilitando l'identificazione di pattern anomali e comportamenti sospetti senza dimenticare la riduzione delle attività più ripetitive, per permettere agli analisti di sicurezza di concentrarsi su compiti più complessi.
Tuttavia, come in tutti i casi di adoption di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale, è richiesta un'attenzione particolare sia agli aspetti più tecnici (ad esempio legati ad hard skills, privacy e alla sicurezza dei dati) ma anche più umani e comportamentali affinché ci sia una vera e propria adozione responsabile e strategica dell'IA.
Un esempio di applicazione dell’IA nel campo della Cybersecurity è il nuovo Microsoft Security Copilot, che si avvale anche dell’expertise globale di Microsoft: si basa infatti su threat intelligence e dati su larga scala elaborati quotidianamente.
Ma come funziona esattamente? Si tratta di avere una sorta di un esperto di sicurezza informatica sempre pronto a rispondere alle tue domande. Con un'interfaccia simile a quella di ChatGPT, è possibile porre domande e ottenere risposte immediate e dettagliate su argomenti come valutazione dell’entità di un attacco in corso (con istruzioni per risolverlo), scoprire la vulnerabilità della propria organizzazione o creare report su incidenti e problemi complessi.
Quali sono alcuni case study sui quali lo strumento è già stato utilizzato?
Questa soluzione ha dimostrato la sua efficacia nell'adattarsi prontamente ai requisiti normativi che richiedono un costante aggiornamento della struttura aziendale per includere nuovi standard di sicurezza, dimostrandosi un prezioso della governance. Oppure, è stato impiegato anche per individuare tempestivamente minacce complesse attraverso l'implementazione di modelli avanzati di correlazione e analisi dinamica.
Sicuramente l’adozione in azienda di uno strumento come Microsoft Security Copilot migliorerebbe significativamente la capacità di rilevare e mitigare le minacce, riducendo i tempi di risposta e aumentando l'efficacia complessiva dal team di Sicurezza. Tuttavia, è fondamentale che l'adozione di tali strumenti avvenga in modo responsabile, tenendo conto delle implicazioni umane e tecnologiche del caso.
In Digital Attitude, il nostro obiettivo nell’adoption di una IA generativa come Microsoft Copilot, è proprio questo: sviluppare un piano di adoption per un uso educato, consapevole e sostenibile di questa tecnologia, ovvero abilitare le persone ad adottare nuovi comportamenti, generando un cambiamento sostenibile e duraturo nel tempo.